A Gaetano

Gaetano non vuole morire. Ha 66 anni. Racconta: «Fino a un mese fa ho lavorato in ospedale come infermiere, nella mia vita ho lottato sempre. Ho scoperto di avere il cancro a ottobre 2012. Per caso. Dovevo operarmi di ernia inguinale. Ma, è stato questo il vero trauma, avrebbero potuto diagnosticarmi la malattia diciattesse mesi prima, quando mi operai per un’altra ernia. La traccia c’era già, impressa sulla precedente radiografia. Una macchia nera. Solo che nessuno l’aveva notata». Gaetano Marati è stato in prima linea come sindacalista nell’Asl di Napoli. «Ma non immaginavo il calvario degli ammalati oncologici, l’ho scoperto solo sulla mia pelle, nemmeno stando in corsia, di giorno e di notte, avevo intuito tutto questo…».

L’incipit di questa inchiesta pubblicata sul Mattino parla di una persona speciale che se n’è andata ai “tempi supplementari” (definizione sua): serena per aver giocato una gran partita nella vita, ma non stanca di lottare per vincere un male incurabile anche difendendo la cura altrui attraverso la sua denuncia, la sua storia, la sua umanità. Senza più fiato a causa del cancro, mai senza voce.

Ciao, Gaetano