Bagnoli

Ovunque un guard-rail fascia l’autostrada: qui, invece, avvolge la Grande incompiuta. La fabbrica: uno spazio chiuso, il vuoto dentro. Attorno, c’è la spiaggia inquinata da quasi un secolo d’industria. Alla bonifica, rimasta in sospeso, è aggrappato anche il nastro di ferro d’alto impatto visivo e simbolico.

L’analisi su Panorama.it risale a settembre 2011: link

Alla periferia di Napoli il panorama è ancora questo.

lazzaraCome nelle città invisibili di Calvino, sottili e continue, la mia Bagnoli rifà se stessa tutti i giorni e le squame del suo passato si saldano in una corazza che non si può togliere. Per chi passa senza entrarci è una, e un’altra per chi ne è preso e non ne esce. Si presenta differente a chi viene da terra e a chi viene dal mare. Ripete i segni perché cominci a esistere. Si muove tutta verso l’alto. E’ il luogo dell’esistenza indivisibile. Ma nessun desiderio va perduto: un veliero, una mano, un elefante…

Il disastro di Bagnoli, 350 milioni persi. Lo Stato fa fallire se stesso.
Sergio Rizzo sul Corriere.it (link)