Siamo rari, ma vogliamo contare
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Andare a vedere per capire e quindi poter raccontare: inchieste, articoli e reportage pubblicati negli ultimi anni.
Iscrizioni in prima entro febbraio come capire se la scuola è buona
Dieci indizi. I suggerimenti degli esperti per compiere la scelta giusta entro febbraio, quando scadono i termini per l’iscrizione alle prime classi con i nuovi rituali digitali.
Scuole in chiaro, il sito internet del ministero dell’Istruzione: link
La rivolta di Gomorra, otto storie simbolo del riscatto antiracket
Pacata, meditata, ma anche netta e persino spregiudicata: è la rivolta antiracket, inattesa, che sferza i clan di Gomorra. Accade a Castel Volturno (Caserta): otto commercianti hanno denunciato i loro vessatori e, dopo un anno di riunioni, hanno appena costituito la prima, storica associazione contro il pizzo. Spiegano Tano Grasso e Silvana Fucito, i due promotori: «L’iniziativa è un segnale concreto di riscatto e speranza. In questa terra tanto martoriata non c’era mai stata una ribellione collettiva contro la camorra». L’inchiesta su Panorama
“Forum universale delle culture, un’altra sconfitta per Napoli”
Sedici milioni di euro. Quattrocentomila spettatori, in larga prevalenza napoletani: alla vigilia si era parlato di quattro milioni di turisti. Oltre cento iniziative realizzate, ma poche, anzi pochissime, degne della definizione di «evento». Concerti, incontri, teatro, festival spesso all’ennesima edizione, già programmati a prescindere dal Forum universale delle culture. Un’altra sconfitta per Napoli.
L’inchiesta a doppia firma con Federico Vacalebre su Il Mattino: link
L’editoriale di Francesco Durante sul Corriere del Mezzogiorno: link
Opg, il lupo e gli altri pazzi all’ergastolo bianco
Viaggio nel manicomio criminale di Aversa, in uno degli Opg che avrebbe già dovuto chiudere: per legge.
Scuola negata ai bambini più poveri Campania ultima per il tempo pieno
Tempo pieno a scuola, la Campania è in fondo alla classifica, con Sicilia e Molise. Il dato nel Mezzogiorno svela il distacco dal resto d’Italia ed è pressoché invariato con il passare degli anni. È qui, in quasi tutti gli istituti, che i bambini la maggioranza delle volte restano tra i banchi meno degli altri scolari del Paese: vanno via prima, pranzano a casa. La formula didattica del tempo pieno, introdotta negli anni 70, infatti prevede lezioni e laboratori fino al pomeriggio, per un totale di 40 ore settimanali. Quarant’anni dopo, l’Italia a due velocità non si ferma.
L’inchiesta su Il Mattino: link
Sussidi di disoccupazione da record in Puglia tiro assegno sull’Inps
Il primato è detenuto da un operaio agricolo della provincia di Foggia: 44 anni, 58 cause avviate. Tutte, manco a dirlo, contro l’Inps. Riguardano soprattutto la richiesta di sussidi di disoccupazione che, a suo dire, sono stati calcolati male. Ma, nell’aprire i contenziosi, anche il bracciante aveva sbagliato a fare i conti. Il cinquantanovesimo fascicolo che lo riguarda è stato compilato dall’Inps, questa volta, che lo accusa di un colossale imbroglio. Sono almeno 17, denuncia l’Istituto, i «ricorsi fotocopia» presentati dall’operaio agricolo per intascare assegni non dovuti. L’inchiesta su Panorama
Laurea me la compri papà?: link
Banconote false che girano nel mondo stampate a Napoli
Video | Falsi invalidi, il giro di vite sulla Napoli degli imbrogli
Figlio e marito devoto, Salvatore Alajo, consigliere della prima municipalità, aveva provveduto a tutta la famiglia. Per sé aveva certificato una «sindrome delirante cronica» e per sua madre una forma grave d’invalidità. Per la moglie, una schizofrenia incurabile e per le zie di lei, una devastante cecità. Risultato: l’intera famiglia sbarcava il lunario a spese della sede Inps di Napoli, intascando fior di pensioni d’invalidità. E non è tutto. L’inchiesta su Panorama
Videointervista alla finta cieca: link
Casa hi-tech proteggerà nonno libero posa della prima pietra nelle Marche
Sarà “intelligente” e pronta a prevenire situazioni di pericolo per gli anziani. L’hanno pensata nelle Marche, in tutti i dettagli. Il prototipo oggi è in costruzione.
Mozzarella dop e prodotti adulterati così la bufala è servita a tavola
Nei caseifici sono al lavoro dalle prime luci del giorno. Fanno bollire il latte, rompono la cagliata, filano l’impasto, modellano le forme. Mozzarella fresca, di bufala campana. Quella vera, a denominazione di origine protetta, la dop, è prodotta con latte intero, munto negli allevamenti di razza mediterranea che si trovano entro confini ben delimitati di nove province, nel Centro-Sud Italia. Lì dove, per ottenere il marchio di qualità, gli imprenditori sono tenuti a rispettare regole precise. Ma, secondo una stima del Consorzio di tutela, almeno 7 milioni di chili di dop contraffatta sono immessi ogni anno sul mercato nazionale e all’estero: vale oltre 100 milioni questo business fuorilegge. Ecco le truffe più insidiose, al centro di alcune inchieste giudiziarie. Bufale, queste, dal retrogusto amaro.