È il prezzo che paghiamo, forse il più caro, per una vita sempre più lunga. Un bambino su tre di quelli nati quest’anno, dicono alcune stime, quando sarà vecchio soffrirà di qualche forma di demenza. Già oggi, nel mondo, la demenza, di cui l’Alzheimer è la forma più diffusa, riguarda circa 46 milioni di ammalati (che saranno 131 nel 2050). In Italia le persone affette da patologie cognitive legate all’età sono 1 milione e 241 mila, e 70 mila i nuovi casi l’anno. I costi di questa emergenza sanitaria e sociale, che già superano in Italia i 37 miliardi di euro l’anno, con il tempo diventeranno insostenibili. Sia per lo Stato, sia per chi ha un malato in casa. Il dramma dell’Alzheimer travolge infatti non solo chi ne è colpito, ma anche i familiari. E molto (troppo) dipende da dove si vive. Il Piano nazionale per le demenze ha zero finanziamenti e tante diverse realtà locali: criteri e modelli organizzativi cambiano da una Regione all’altra, così come cambia il contributo della Regione sia nell’assistenza domiciliare, se si sceglie di curare il genitore con Alzheimer in casa, sia nel pagamento della retta se si decide di affidarlo a una struttura specializzata…
Category Archives: News
Andare a vedere per capire e quindi poter raccontare: inchieste, articoli e reportage pubblicati quest’anno.
Fuori dall’Opg, ecco la grande paura di sentirsi libero: ho perso la volontà
«Sono perseguitato, non pericoloso». Si ferma, alza gli occhi e porta lo sguardo a navigare in un pezzo di vuoto. Perché c’è un muro che si è alzato tra il suo corpo sfibrato e il mondo che lo ha messo ai margini. «Sono stato per 27 anni e 7 mesi ad Aversa, dall’Opg mi hanno dovuto cacciare».
Il reportage sul Mattino (link)
Tumore al seno, anche più di tre mesi di attesa per l’intervento chirurgico
Somiglia a una Ferrari che, rimanendo a corto di benzina, procede al ritmo di una Panda. L’Istituto Pascale è un motore potente per le cure anticancro a Napoli e in Campania: supera il traguardo dei 10 mila ricoveri all’anno, trascina verso la guarigione ammalati di ogni età. Ma l’attesa per l’intervento è un calvario. Per la chirurgia al seno, una delle prestazioni più richieste, occorre aspettare anche più di tre mesi…
L’articolo sul Mattino (link)
Se i soldi mancano, noi li stampiamo il business della contraffazione
Girano nel mondo e le accettano anche i distributori automatici di sigarette, perché le banconote false prodotte a Napoli sono così perfette da ingannare perfino i sistemi elettronici di sicurezza. Il 90 per cento dei soldi taroccati, euro e dollari distribuiti in tutta Europa, Nord Africa e altrove, viene stampato in città o comunque in Campania, come hanno dimostrato le indagini che il 26 novembre 2014 hanno portato a 56 ordinanze di custodia cautelare, 29 delle quali in carcere. Ma Napoli “produce” anche vini bulgari con l’etichetta Aglianico beneventano Igp; finte polizze assicurative; certe di identità irregolari. Qui a Gomorra tutto il business della contraffazione ha tratti peculiari.
L’inchiesta su Panorama:
Irene ha lasciato la rianimazione appello per le donazioni degli organi
L’articolo sul Mattino (link) corredato dalle prime foto della bimba di due anni afflitta da una grave cardiopatia e tenuta in vita grazie a un cuore artificiale: Irene non è più in rianimazione ma resta in attesa di trapianto e, con i suoi occhi chiari, è diventata un’icona in sostegno della donazione degli organi (link con il video appello dei vip dedicato alla piccina e a tutti gli altri bambini ammalati).
Per saperne di più: link del ministero della salute
Parto naturale, in acqua o cesareo? Come dare un taglio ai rischi
Parto naturale o taglio cesareo? Il travaglio in acqua è rischioso? Quanti bimbi nascono in casa? Cosa sono le case della maternità? Come capire se una struttura è attrezzata per le emergenze? Le risposte sull’inserto Salute& Benessere de “Il Mattino” oggi in edicola. Online: link
Sul Mattino la storia di Irene, 2 anni la bimba aspetta un cuore nuovo
Irene, calamita di sguardi e di pensieri. La bimba di Scampia, che ha commosso l’Italia, a settembre scorso trasportata con un volo speciale a Bologna per le cure salvavita, è in rianimazione all’ospedale Monaldi di Napoli. Tornata a casa, la piccola, afflitta da miocardite, ha avuto un arresto cardiaco e l’hanno salvata gli stessi medici partenopei che non avrebbero potuto darle assistenza. Ora la bambina di due anni aspetta un trapianto. La sua storia accende un faro sulla rete della sanità e della solidarietà, entrambe fondamentali, ed è raccontata sul Mattino oggi in edicola e rilanciata sul sito internet del giornale (link)
Fuga dal vaccino contro l’influenza da buttare quattro milioni di dosi
Il vaccino fa più paura dell’influenza. Lo dimostra il crollo di fiducia nella campagna di prevenzione gratuita, conclusa il 31 dicembre. Il calo di adesioni supera il 20 per cento, conta quasi due milioni di vaccinati in meno. E quindi, quattro milioni di dosi del farmaco inutilizzate, dal costo superiore ai 13 milioni di euro: acquistate dal servizio sanitario, ma da mandare al macero (secondo una stima preliminare dell’Istituto superiore di sanità). Lo stop quasi totale alle iniezioni si è avuto a seguito del «caso Fluad», per le morti sospette segnalate dopo l’iniezione, un allarme rientrato alla vigilia di Natale senza trovare lotti di vaccino contaminati. Ma, a livello nazionale, è utile acquistare milioni di dosi se poi restano nei depositi delle aziende sanitarie e negli ambulatori?
Non bastasse, un virus stagionale è leggermente mutato e un altro dilemma viene proposto da associazioni e medici: fino a che punto il vaccino contro l’influenza neutralizza la minaccia di finire a letto con la febbre?
L’inchiesta pubblicata su “Il Mattino”: link
Ora il caso è finito in Parlamento.