Il vaccino fa più paura dell’influenza. Lo dimostra il crollo di fiducia nella campagna di prevenzione gratuita, conclusa il 31 dicembre. Il calo di adesioni supera il 20 per cento, conta quasi due milioni di vaccinati in meno. E quindi, quattro milioni di dosi del farmaco inutilizzate, dal costo superiore ai 13 milioni di euro: acquistate dal servizio sanitario, ma da mandare al macero (secondo una stima preliminare dell’Istituto superiore di sanità). Lo stop quasi totale alle iniezioni si è avuto a seguito del «caso Fluad», per le morti sospette segnalate dopo l’iniezione, un allarme rientrato alla vigilia di Natale senza trovare lotti di vaccino contaminati. Ma, a livello nazionale, è utile acquistare milioni di dosi se poi restano nei depositi delle aziende sanitarie e negli ambulatori?
Non bastasse, un virus stagionale è leggermente mutato e un altro dilemma viene proposto da associazioni e medici: fino a che punto il vaccino contro l’influenza neutralizza la minaccia di finire a letto con la febbre?
L’inchiesta pubblicata su “Il Mattino”: link
Ora il caso è finito in Parlamento.